Max Allegri (il nostro): “Ma Dante Alighieri, s’intendeva d’ippi’a?”

17 Aprile 2021 0 Di Viper

Bartolozzi PHYGITAL BROKER

Personale omaggio del mister labronico alla principale opera di Dante Alighieri per ricordare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Continua però la sua ossessione per il mondo legato alla corse dei cavalli

Noi non possiamo sapere se era appassionato di ippica, ma sicuramente sapeva andare a cavallo visto che ha combattuto diverse battaglie in sella al suo destriero da guerra nei feditori, gruppo di cavalieri che per primi attaccavano le linee nemiche. Quindi Dante non è stato solo uomo di penna, ma anche uomo di spada e politico, condizione che gli ha causato il lungo esilio, una volta caduta in disgrazia la sua fazione.

Rassicurato il nostro Max che Dante perlomeno si intendeva di cavalli, concentriamoci sulla rilettura che ha voluto fare sul primo Cantico della Divina Commedia.

Max Allegri legge Dante Alighieri per Canale 2 e 3/4
Un momento della rilettura dell’Inferno

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai senza una panchina
e che la voglia di gio’à a’ cavalli era smarrita

Ambra disse “ Max non ti crucciare”
mi volsi di qua e colà
ma nessuno mi voleva far allenare

Ahi Pisa, vituperio de le genti
offerta mi facesti che non potei rifiutar
vaini russi a pioggia co’ venti
o be’ o affogar

Muovasi Valentina con lo yacht alla Gorgona
“Se ‘un accetti, pa’, a noto a Bocca D’Arno mi tocca arrivà”
E fu così mi  missi contro de Livorno ogne persona

Mi tocca andà nella città dolente,
mi tocca andà in mezzo ai gosti
mi tocca andà sotto la torre pendende
mi ci tocca andà a tutti i costi

Danari e donne mossero il mio alto tradimento
ma lasciate ogne speranza d’oscurammi la memoria
mai rinnegherò il mio labronico nascimento
“T’avessi in culo , ti ca’erei alla Meloria”

Amor, ch’a nullo amato amar perdona
di ponce e cacciucco ho piacer sì forte
che, come vedi, ancor non m’abbandona
nonostante non so cosa riservi la sorte

Daniel dimonio, occhi di bragia,
avvolto di pelo come la bambagia,
fatto non fosti a viver come calciante,
ma a rompermi i ‘oglioni in ogni istante.

Se al garibaldino anfiteatro i vili canteranno
“Il sogno del pisano
è svegliarsi a mezzogiorno
guardare verso il mare
e non vedere più Livorno”
Non ti curar di loro, ma guarda e passa
Fama di loro il mondo esser non lassa

Cosa giusta puoi metter di contorno
“Pisano vagabondo
che ti levi a mezzogiorno
intanto la tu moglie
te la trombano a Livorno”

Salimmo in serie A , noi al primo posto e la Juve al secondo
tanto ch’i vidi delle cose belle
che porta ‘l ciel, come quel pertugio tondo
e quindi riuscimmo a riveder le stelle….

le stelle della champion!

Per conoscere meglio Aurora e Filippo vi rimandiamo alla pagina CHI SIAMO

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